Archivio Storico Farabola
“Io credo di aver creato uno degli archivi fra i più ricchi e meglio organizzati in Italia”
- TULLIO FARABOLA
Tullio Farabola è stato uno dei primi e più noti fotoreporter italiani. Fondò la sua agenzia fotografica nel dopoguerra, ma non si limitò a scattare tutta l’attualità: a fianco del lavoro quotidiano, costruì un archivio di immagini, il più ampio ed esaustivo possibile nei temi, aggiornato continuamente, come esige il fotogiornalismo. Farabola completò poi il suo materiale acquisendo, nel dopoguerra, alcuni fondi fotografici della fine dell’Ottocento e degli inizi del nostro secolo.
Chi era Tullio Farabola
Tullio Farabola è stato uno dei primi e più noti fotogiornalisti italiani del Dopoguerra. Nato a Milano l’8 ottobre 1920, era figlio d’arte: il padre, Alessandro, detto Giuseppe, aveva iniziato l’attività di fotografo nel 1896, aprendo un suo studio in corso Ticinese 87. Si dedicava ai ritratti, alle cerimonie, alle foto di gruppo e alla fotografia sportiva.
Dopo essersi diplomato in ragioneria, Tullio inizia a lavorare con il padre. Ma c’è la guerra e dopo un periodo di arruolamento viene trasferito a Roma, all’Istituto Luce, dove segue un corso di tecnica cinematografica di guerra. E soprattutto conosce Adolfo Porry Pastorel, creatore dell’agenzia VEDO, che diventa per lui maestro di arte e di vita.
Tullio Farabola ai tempi in cui lavorava come cineoperatore di guerra con la Compagnia di propaganda dello Stato Maggiore affiancata all'Istituto Luce, Roma, 1942. (Copyright Farabola)
Nel 1943 durante un bombardamento alleato lo studio fotografico Farabola e, con esso, i negativi e gran parte delle attrezzature, vengono distrutti. Tullio Farabola documenta i fatti storici del periodo 1943 - 45 effettuando servizi fotografici sia per la Wehrmacht che per le forze Partigiane, riguardanti azioni di combattimento e documentazione degli effetti dei bombardamenti a Milano. Fotografa i festeggiamenti dopo la caduta del fascismo il 25 luglio 1943, l'occupazione tedesca, il discorso di Mussolini da un balcone della sede della Muti in via Rovello nel 1944, i bombardamenti alleati di Milano e le loro vittime (è famosa la drammatica foto dei bambini morti nella scuola di Gorla durante un bombardamento alleato nel 1944), la liberazione con i tedeschi che abbandonano la città, il corteo dei vertici del Corpo volontari della libertà e dei partigiani che sfilano per le vie del centro il 25 aprile 1945 e alcuni degli avvenimenti immediatamente successivi (esposizione dei cadaveri in piazzale Loreto, fucilazione di Buffarini Guidi).
Sfilata di partigiani nel giorno della Liberazione, Milano, 25 aprile 1945. (Copyright Farabola)
Gente in festa per le strade di Milano, 25 aprile 1945. (Copyright Farabola)
Partigiani conducono il fascista Carlo Barzaghi, detto "Il boia del Verziere" al Mercato di via Cadore dove verrà fucilato, Milano, 28 aprile 1945. (Copyright Farabola)
Finita la guerra torna a lavorare con il padre, ma si dedica al reportarge fotogiornalistico anziché alla classica foto in studio, creando l'Agenzia Fotografica per la stampa "Farabola" con sede in C.so Ticinese 60.
Il 31 agosto 1946 sposa Paolina Siboni, dalla quale ha un figlio, Mario. Intanto la sua agenzia diventa una delle più importanti in Italia, tanto che negli anni '50 e '60 per un personaggio del mondo dello spettacolo, dell'arte o dello sport passare da Farabola per un servizio fotografico era una conferma di successo.
Tullio Farabola muore a Milano l'11 dicembre 1983.
L'agenzia Farabola e il successo
L’agenzia Farabola nasce nel 1945 a Milano, in Corso di Porta Ticinese 60. Nei primi anni del dopoguerra racconta le difficoltà della città stremata dai bombardamenti e dalla fame, la povertà, la borsa nera, le Cucine Economiche, i dormitori, i ragazzi reclusi nel carcere minorile Beccaria, la rivolta nel Carcere di San Vittore capeggiata da Ezio Barbieri, le retate di prostitute, le bische clandestine, l'attentato a Togliatti poi, finalmente, la ricostruzione della città, dal Scala alla Galleria, il ritorno alla vita dei cittadini, il ritorno di Toscanini, i primi balli all'aperto, la gente che fa il bagno nei navigli, i primi segni del boom economico, lo spettacolo, lo sport, la moda. In breve l'agenzia fotografica diventa una delle più note del Paese e collabora con i principali quotidiani e settimanali italiani.
La borsa a nera a Milano nel Dopoguerra. Nella prima foto, una donna compra pane bianco in via Conca del Naviglio. Nella seconda, si vende tabacco. (Copyright Farabola)
Milano, aprile 1946. Rivolta nel carcere di San Vittore. I detenuti dopo la rivolta nel carcere capeggiata da Ezio Barbieri iniziata il giorno di Pasqua e sedata dopo tre giorni. (Copyright Farabola)
Attentato di Pallante a Palmiro Togliatti. Il leader del PCI, Palmiro Togliatti, pochi istanti dopo l'attentato in cui è rimasto ferito, viene portato in una clinica con un'autoambulanza, Roma, 14 luglio 1948. (Copyright Farabola)
La notevole richiesta di immagini da parte dell'editoria dopo la fine della Guerra viene soddisfatta dalla creazione di una fitta rete di agenzie fotografiche nelle principali città italiane. A Milano operano le tre principali agenzie italiane: Publifoto (di Vincenzo Carrese), Farabola, Rotofoto (di Fedele Toscani) e Giancolombo di Gian Battista Colombo.
Presto Tullio Farabola privilegia lo sviluppo dell'agenzia fotografica rispetto all'attività personale di fotoreporter, svolgendo un'intensa attività fotografica in sala di posa, realizzando ritratti in bianco e nero di personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo e foto destinate alle copertine dei più diffusi settimanali popolari dell'epoca (Oggi, Gente, Radiocorriere TV), e dei dischi in vinile.
Tullio Farabola nel suo studio in Corso di Porta Ticinese con Claudio Villa (prima foto) e Claudia Cardinale. (Copyright Farabola)
Per i ritratti in bianco e nero Farabola si ispira a Yousuf Karsh, il fotografo canadese, mentre l'idea delle copertine a colori dei grandi settimanali popolari e dei dischi in vinile venne dalle foto realizzate dal fotografo Slim Aarons e da altri grandi fotografi pubblicitari americani, che realizzano diapositive di grande formato (18 x 24), cosa inusuale in Italia. Da queste foto nacque l'idea di Emilio Radius, (direttore di Oggi dal 1956 al 1962), di far realizzare ritratti in bianco e nero di personaggi del mondo dell'arte e dello spettacolo (Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale, Riccardo Bacchelli, Indro Montanelli, Giorgio De Chirico, Juliette Gréco) e l'idea di Vittorio Buttafava, direttore di Novella 2000 nel 1957, di realizzare le copertine dei settimanali e la serie delle canzonette sceneggiate per illustrare le copertine dei dischi in vinile. Sono state realizzate numerose copertine per i dischi di Renato Carosone, del Quartetto Cetra, di Mina, di Johnny Dorelli, di Fred Buscaglione, di Adriano Celentano.
Sandra Mondaini, Adriano Celentano, Ornella Vanoni e Walter Chiari posano in studio Farabola. (Copyright Farabola)
L'agenzia fotogiornalistica si avvale anche di numerosi collaboratori: Franco Gremignani, Lucio Berzioli, Sergio Del Grande, Sergio Bersani, Adalberto Guarnerio, Eros Biavati, Settimio Garritano, Angelo Cozzi, Pietro Pascuttini.
L’Archivio storico
Contemporaneamente all’attività dell’agenzia, prendeva forma l'Archivio Storico. Inizialmente, l'esigenza era quella di ordinare le foto che rimanevano in agenzia perché invendute. In occasione del ventesimo anniversario dell'inizio della seconda guerra mondiale, nel 1960, è iniziato l'interesse della stampa per le immagini del fascismo e della guerra. L'archivio è stato così integrato da acquisizioni di materiale proveniente da altri archivi.
La società della Lazio offre al Federale dell'Urbe tutti i trofei esposti al centro del campo dopo le sanzioni economiche decise dalla Società delle Nazioni per via della guerra italo-etiopica, Roma, 1 dicembre 1935. Il cartellone esposto prima della partita Lazio - Genoa (1-1) dai giocatori biancocelesti. (Archivio Vedo, Copyright Farabola).
Passeggeri ed emigranti in attesa di partire a bordo un piroscafo diretto in Brasile, Genova, 1932. (Archivio Agosto, Copyright Farabola)
Prima acquisizione importante è stata l'archivio dell'Agenzia VEDO di Adolfo Porry Pastorel, avvenuta nel 1950. In seguito sono stati acquisiti gli archivi di Mario Agosto, fotografo della Società Italia di Navigazione, dei ritrattisti Arturo Ermini e Attilio Badodi, dei de Felice, fotografi accreditati presso la Santa Sede dal 1920 al 1970. Nel 1960 sono state acquisite foto della seconda guerra mondiale da agenzie straniere con cui sono stati realizzati servizi fotografici pubblicati dai principali settimanali italiani. L'iniziativa ottenne molto successo e spinse ad arricchire l'archivio storico. Sono state quindi acquistate immagini delle due guerre mondiali dall'archivio dell'Imperial War Museum di Londra comprendenti le riprese aeree della RAF con le città bombardate (è stato il primo materiale fotografico della seconda guerra mondiale a essere importato in Italia). A Berlino est è stato realizzato invece uno scambio fra foto italiane del fascismo e foto tedesche del nazismo. Così sono state acquisite le foto di Hitler scattate da Heinrich Hoffmann, di Manfred von Richthofen (il "Barone Rosso"), di Göring, la storia dell'inflazione della Repubblica di Weimar e altre di grande interesse storico. La creazione, lo sviluppo e la gestione dell'archivio storico è stata in gran parte curata da Alberto Crivelli, collaboratore dell'agenzia dal 1948 e direttore della stessa dalla morte di Tullio Farabola sino al 1990.
Oggi l’archivio è gestito dalla società AF – Archivi Farabola Srl. Per qualsiasi informazione, basta scrivere a: info@farabola.com o compilare il modulo contatti qui sotto.