Nella foto, da sinistra: lo storico Decio Cinti, il pittore Luigi Russolo, lo scrittore Armando Mazza, Filippo Tommaso Marinetti, il poeta Paolo Buzzi e il pittore Umberto Boccioni, 1913. (Copyright Archivi Farabola)
Anno 1913. Gli artisti futuristi posano per una fotografia insieme a Filippo Tommaso Marinetti, autore del Manifesto Futurista che nel 1909 ha sconvolto il mondo dell’arte. La sua pubblicazione è stata così travolgente che subito sono prese a susseguirsi le traduzioni: in romeno addirittura il giorno prima! A marzo di quell’anno gli undici punti sono apparsi in Russia, ad aprile in Spagna, Argentina e Croazia, a maggio era tradotto anche in giapponese.
Nella prima foto, il poeta e scrittore Filippo Maria Marinetti fotografato in divisa da soldato durante la I Guerra Mondiale, 1918. Nella seconda foto, Aldo Palazzeschi, Carlo Carrà, Giovanni Papini, Umberto Boccioni e Filippo Tommaso Marinetti, 1914. (Copyright Archivi Farabola)
Con gli artisti che hanno aderito al suo Movimento, Marinetti ha girato quest’anno numerosi teatri italiani, provocando sempre chiassi e colluttazioni tra il pubblico. Questo per via dei fischiatori da lui assoldati, che hanno il compito di contestarlo con la massima decisione e violenza. Al termine della gazzara eccolo poi salire in palcoscenico, elegantissimo, e mentre gli ortaggi continuano a piovere sulla sua testa, dichiarare: “Ringrazio gli organizzatori di cotesta fischiata che altamente mi onora”.
Il poeta e scrittore Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria d'Egitto, 22 dicembre 1876 - Bellagio, 2 dicembre 1944). (Copyright Archivi Farabola)
È solo una delle sue trovate. Il 21 novembre 1913, il ”Daily Mail” ha pubblicato il manifesto futurista sul ”Teatro di Varietà”: "Il Futurismo vuole trasformare il Teatro di varietà in Teatro dello stupore, del record e della fisicofollia. Bisogna assolutamente distruggere ogni logica negli spettacoli del Teatro di Varietà, esagerarvi singolarmente il lusso, moltiplicare i contrasti e far regnare sovrani sulla scena l’inverosimile e l’assurdo".
Accompagnato dallo scrittore e poeta Filippo Tommaso Marinetti, Re Vittorio Emanuele III° visita la Mostra Nazionale dell'Arte Futurista. Dietro di loro si nota il Generale Marchese Asinari di Bernezzo, aiutante in campo del Re, Roma 31 dicembre 1933. (Copyright Archivi Farabola)
Continua: "Esempio: obbligare le chanteuses a tingersi il décolleté, le braccia, e specialmente i capelli, in tutti i colori finora trascurati come mezzi di seduzione. Capelli verdi, braccia violette, décolleté azzurro, chignon arancione, ecc. Introdurre la sorpresa e la necessità d’agire fra gli spettatori. Qualche proposta a caso: mettere della colla forte su alcune poltrone, perché lo spettatore, uomo o donna, che rimane incollato, susciti l’ilarità generale. (Il frack o la toilette danneggiato sarà naturalmente pagato all’uscita). Vendere lo stesso posto a 10 persone: quindi ingombro battibecchi e alterchi. Offrire posti gratuiti a signori o signore notoriamente pazzoidi, irritabili o eccentrici, che abbiano a provocare chiassate con gesti osceni, pizzicotti alle donne o altre bizzarrie. Cospargere le poltrone di polveri che provochino il prurito, lo sternuto, ecc." (Filippo Tommaso Marinetti).